LA BOCCA DELL’ORCO E IL MONDO CHE CI DIVORA

Pubblicato il 26 settembre 2025 alle ore 08:42

LA BOCCA DELL’ORCO E IL MONDO CHE CI DIVORA

Guardate questa foto.
Un pastore ragazzino, il gregge, e un’enorme bocca ke sembra inghiottire tutto.
Nn è un set cinematografico, è Bomarzo. XVI secolo. L’Orco scolpito nella pietra ke ti dice: “Ogni pensiero vola”.

E allora pensi.
Pensi ke quelle pecore siamo noi, ke ci infiliamo nella bocca del mostro a testa bassa, senza fare domande.
Il mostro oggi ha la forma del consumismo, dell’allevamento intensivo, delle leggi scritte per ki urla più forte.
Pecore che si convincono che la gabbia sia libertà, ke il rumore di fondo sia informazione.

Eppure quella bocca è anche un invito: entra, guarda il buio, trova la tua voce.
Vicino Orsini nel ‘500 l’ha scolpita x ricordarci ke la meraviglia è un atto di resistenza.
Ke nn tutto deve essere bello, comodo, instagrammabile.
Ke la natura è anche paura, fatica, sudore — e Ke l’uomo deve imparare a starci dentro senza distruggerla.

Mi viene in mente Dario Fo quando parlava di potere: “Si fa presto a dire popolo. Poi scopri Ke il popolo lo devi svegliare.”
E penso a Camilleri: quante volte Montalbano è solo davanti ai mostri veri, quelli in giacca e cravatta.
Oggi i mostri sono le multinazionali che giocano a Risiko con le foreste, i governi Ke “prelevano” i lupi per fare felici le lobby, le guerre dei generi trasformate in talk show, con uomini e donne ke si sparano addosso invece di imparare a parlarsi.

Quella foto è una sintesi di tutto questo:
– l’uomo piccolo davanti al problema gigantesco;
– la natura ke ci ricorda chi comanda davvero;
– gli animali ke ci passano accanto e sopravvivono, nonostante noi.

Forse l’Orco di Bomarzo nn è lì x spaventarci, ma x dirci:
“Vedi quanto sei piccolo? Allora smettila di fare il gigante.”

© Mirco@77

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