CHI SONO QUESTI SCONOSCIUTI

Pubblicato il 12 settembre 2025 alle ore 10:03

Fo diceva ke il compito del comico è “smascherare i trucchi del potere”.

Camilleri ribatteva ke “il potere nn è mai innocente”.

Due frasi, due stili, stesso colpo allo stomaco.

Io nn li considero né scrittori né politici, x me erano comunicatori, e quelli veri. Quelli ke ti fanno ridere e incazzare nello stesso momento, ke ti accarezzano con una parola e subito dopo ti lasciano l’amaro in bocca.

 

Fo diceva ke il compito del comico è “smascherare i trucchi del potere”.
Camilleri ribatteva ke “il potere nn è mai innocente”.
Due frasi, due stili, stesso colpo allo stomaco.
Io nn li considero né scrittori né politici, x me erano comunicatori, e quelli veri. Quelli ke ti fanno ridere e incazzare nello stesso momento, ke ti accarezzano con una parola e subito dopo ti lasciano l’amaro in bocca.
Fo lo faceva in piazza, col grammelot, travestito da giullare ma più serio di un prete.
Camilleri lo faceva dalla scrivania, inventando un siciliano ke suona più vero dell’italiano, e ti portava dentro una Sicilia fatta di mafia, mare e malinconia.
Io nel ’97 avevo 20 anni, ricordo ancora l’amarezza: quando Fo prese il Nobel, un mio prof sbraitava ke era una follia, ke un comunista al massimo deve pensare a nn mangiarsi i bambini, e ke la Svezia aveva perso la testa. Io invece vedevo un uomo ke con le parole aveva fatto tremare i palazzi, e questo per me valeva più di 100 cattedre.
Li abbiamo persi entrambi, e un po’ più poveri lo siamo diventati. Nn due politici, nn due autori. Due uomini capaci di trasferire comunicando le proprie emozioni, di sbatterti davanti la vita senza edulcorarla.
E oggi ke i “comunicatori” li trovi solo in tv a urlare slogan vuoti, io mi accorgo ancora di più di quanto erano grandi.
Li amo xké m’hanno insegnato ke comunicare nn è scrivere o recitare: è vivere in modo così vero da far passare il dolore e la rabbia attraverso la parola.
© Mirco@77