
“A volte una famiglia perfetta è solo una mamma e i suoi figli”…Sì, ok. Ma detta così è una frase che fa male.Fa male a tanti papà che ogni giorno danno l’anima per i propri figli.
Il problema non è la frase in sé, ma il messaggio che passa sotto traccia: come se il papà fosse sempre quello che manca, quello che non serve, quello da cancellare. E no, non funziona così. Perché ci sono padri che ci sono. Davvero. Sempre.
Padri che si alzano la notte, che preparano la colazione, che si fanno in quattro tra lavoro, compiti, paure e sogni. Padri che amano, che educano, che crescono. Padri che spesso devono pure dimostrare di valere quanto una madre, solo perché il sistema li guarda con sospetto.
E allora sì, questa vignetta, pubblicata così, senza contesto, non aiuta nessuno. Divide. Ferisce. Alza muri. E finisce per far passare un messaggio pericoloso: che un padre può anche non esserci.
E invece no. Il padre è importante. Il padre serve. Il padre è una presenza fondamentale. E quando c’è, va riconosciuto, va rispettato, va difeso.
Chi pubblica certi contenuti dovrebbe pensarci due volte. Perché una frase può sembrare poetica, ma se detta nel momento sbagliato, nel modo sbagliato, può diventare un colpo basso per chi ha già abbastanza battaglie sulle spalle.
Quindi diciamolo forte: Essere padre è un diritto. E poter esercitare la paternità è una battaglia di civiltà.
Perché i figli non hanno bisogno solo di amore. Hanno bisogno di entrambi. Di madri che ci sono. E di padri che restano.
© Mirco@77
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