
Ci sono immagini ke dovrebbero scuotere chiunque abbia ancora un minimo di coscienza.Questa, x esempio: donne coperte fino agli occhi, in fila come ombre, mentre un uomo con un bastone in mano “decide” l’ordine, la direzione, perfino la loro esistenza.Siamo nel 2025 e ancora vediamo scene ke puzzano di Medioevo, di prigione a cielo aperto. Nn è cultura, nn è religione, nn è rispetto delle tradizioni: è annullare metà dell’umanità. È rendere invisibili le persone ke danno la vita, la continuità, la speranza.E qui nn serve cercare scuse, nn serve il solito “ognuno ha le sue usanze”. No. Quando una donna nn può scegliere come vivere, quando viene ridotta a un corpo da coprire e a una voce da zittire, allora nn parliamo più di usanze: parliamo di violenza, di potere, di catene.Il dramma è ke ci siamo talmente abituati a scorrere immagini sul telefono ke rischiamo di nn indignarci più. Guardiamo, sospiriamo, e poi passiamo oltre. E invece no, nn dovremmo passare oltre. Perché se nel 2025 ancora succede questo, vuol dire ke il genere umano ha imparato ben poco.Ecco la verità amara: ci raccontiamo di essere moderni, evoluti, civili. Ma la civiltà nn è andare su Marte o avere l’ultimo smartphone in tasca. La civiltà è nn dover più vedere una scena del genere.E su questo, siamo ancora lontani anni luce.
© Mirco@77
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