
Se oggi guardiamo gli scimpanzé e riconosciamo in loro nn “animali” ma individui con emozioni, intelligenza e cultura, lo dobbiamo a lei: Jane Goodall.
Se ne va a 91 anni, lasciandoci un vuoto enorme ma anche un’eredità gigantesca. Con il suo taccuino e una pazienza ke pochi al mondo hanno mai avuto, cambiò x sempre il nostro modo di guardare alla natura. Nn più come spettatori distratti, ma come parte di una comunità vivente, intrecciata e fragile.
Le sue scoperte – gli scimpanzé ke usano strumenti, le dinamiche sociali complesse, i legami profondissimi tra madre e cucciolo – hanno stravolto la scienza, costringendoci a rimettere in discussione quell’idea arrogante di “superiorità umana”.
Ma Jane nn è stata solo una scienziata. È stata una voce globale x la biodiversità, un’attivista appassionata, una donna capace di coniugare rigore e sensibilità. Con i suoi occhi limpidi e il suo intelletto acuto, ha ispirato milioni di persone a lottare per un mondo più giusto, nn solo x gli animali, ma x l’intero pianeta.
La sua morte dovrebbe scuoterci tutti. Nn è un addio qualsiasi, è un richiamo a nn abbassare la guardia. La sua eredità è un impegno:
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Rafforzare la protezione della fauna selvatica.
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Contrastare la perdita di habitat ke sta distruggendo interi ecosistemi.
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Investire nell’educazione ambientale, xché le nuove generazioni siano più consapevoli e più coraggiose di noi.
Alla famiglia, al Jane Goodall Institute e alla comunità scientifica, le mie più sentite condoglianze.
Jane ci ha mostrato ke basta una donna sola, in mezzo a una foresta, x cambiare la storia del nostro rapporto con la natura. Ora tocca a noi non disperdere quel patrimonio, ma farlo vivere ogni giorno.
👁️ © Mirco@77
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