
Se vedi un riccio nel tuo giardino, nn farti prendere dal panico. Nn serve gridare o tirargli addosso la scopa. Serve solo una cosa: una ciotola d’acqua. Il resto — i veleni, gli insetticidi, le trappole — lasciali a ki crede ancora di poter fare il giardiniere sterminando tutto quello ke si muove. Il riccio nn è un nemico. È il tuo miglior alleato, solo ke tu nn lo sai (o fai finta di nn saperlo).Si nutre di lumache, vermi, larve, insetti. Fa quello ke dovresti fare tu: pulisce, tiene in ordine, ristabilisce l’equilibrio. E lo fa gratis, senza inquinare, senza intossicare nessuno. Il problema, come al solito, siamo noi. Abbiamo tolto tutto: rifugi, spazio, passaggi, persino l’acqua. Costruiamo muri, tagliamo prati come ossessi, spruzziamo veleni ovunque e poi ci lamentiamo xké “nn si vedono più ricci”. Eh, grazie al cavolo. Ogni anno ne muoiono migliaia, schiacciati sulle strade o bruciati nei roghi dei giardini “puliti”. Tutto xké a qualcuno dà fastidio vedere due foglie ammucchiate o un buco sotto la rete. Quel buco ke x te è disordine, x lui è vita.E sai qual è la parte più ridicola? Ke poi spendiamo soldi in prodotti “naturali” x liberare l’orto dalle lumache, mentre il rimedio è lì, col suo musetto e cento spine sulla schiena. Altro ke bio: il riccio è l’unico sistema ecologico ke funziona davvero. Se ti capita di trovarne uno, nn toccarlo. Nn fargli foto col flash, nn dargli pane e latte (gli fa male), e soprattutto nn usare insetticidi.Se proprio vuoi fare qlc di utile, lascialo stare. Un po’ d’acqua, un angolo tranquillo e stop. edrai ke ci pensa lui. Un riccio nel giardino nn è un problema, è un segnale. Vuol dire ke la natura lì dentro nn è ancora morta. Vuol dire ke c’è equilibrio, ke qlc resiste alla nostra mania di disinfettare e sterminare tutto. E no, nn è roba da “ambientalisti teneroni”. È roba da gente pratica. Ki ha un giardino vero lo sa: più natura = meno problemi. Ki usa il veleno, prima o poi, si avvelena da solo. Quindi smetti di fare il pulitore compulsivo del prato e comincia a ragionare. Un po’ di disordine serve.Serve alle api, ai ricci, alle lucertole, a tutto quel mondo invisibile ke ti tiene in vita il terreno. Lo chiami sporco, ma è biodiversità. E qnd qualcuno ti dice ke il riccio “porta malattie”, rispondi pure ke la vera malattia è l’ignoranza. Nn c’è creatura più pacifica e utile nel nostro ambiente. Se lo rispetti, lui rispetta te. Ricapitolando:– Nn usare veleni.– Lascia passaggi liberi sotto le recinzioni.– Metti acqua a disposizione.– Lascia un angolo di foglie o rami dove rifugiarsi. Fine. Nn serve altro. Semplicità e buon senso, due cose ke ormai mancano quasi quanto i ricci. Le foto online sono carine, sì, ma nn servono a niente se poi continuiamo a fare gli stessi errori. Se vuoi davvero “proteggere la natura”, inizia dal metro quadro davanti casa tua. Niente grandi gesti, niente hashtag, niente moralismi. Solo rispetto e cervello acceso. Xké la verità è semplice: Lascia vivere ciò ke nn ti fa male. Proteggi ciò ke protegge te. Il resto sono chiacchiere da social.
© Mirco@77
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