Io odio i gay.
Sì, l’ho detto. Mi danno fastidio quando camminano mano nella mano, quando si baciano, quando parlano come se fosse tutto “normale”.
Li guardo e dentro mi sale una rabbia ke a volte nemmeno so spiegare.
A me i gay hanno sempre dato fastidio. Punto.
Li vedo e penso ke stanno rovinando tutto: la società, la famiglia, i valori. Vedo due uomini ke si baciano davanti a un bambino e mi viene voglia di gridare “vergogna”. Vedo due donne sposarsi e mi sembra un’offesa.
E nn venitemi a parlare di “tolleranza”: io li odio e basta.
…
Fermati. Respira.
Se sei arrivato fin qui, probabilmente ti sei già indignato.
Hai già pensato: “Ecco l’ennesimo omofobo”.
Perfetto. Questo era l’obiettivo.
Quello ke hai appena letto è il copione dell’odio comune.
È quello ke per anni ho sentito, assorbito e — sì — pensato anch’io.
Nn nasce da fatti, ma da paura e pregiudizi seminati fin da piccoli:
“Stagli lontano”, “fa schifo”, “nn è normale”.
Queste frasi diventano muri. E dietro quei muri nn guardi più niente.
Io ho odiato le persone omosessuali senza conoscerle, senza parlarci, senza sapere nulla di loro.
Le odiavo come si odia un’ombra.
Non x qualcosa che avevano fatto, ma x ciò che avevo deciso di credere.
L’incontro
C’è stato un giorno preciso in cui tutto è cambiato.
Ero in centro a Palermo , un pomeriggio d’estate. Passa una coppia di ragazzi mano nella mano. Uno ride, l’altro lo guarda con dolcezza.
Sento la solita stretta allo stomaco… ma succede qualcosa.
Si fermano. Si girano verso di me. Mi chiedono un’informazione.
È in quel momento ke il mio muro comincia a creparsi.
Scopro ke quei due hanno nomi: Guido e Luca.
Nn “due gay”, ma due persone.
Lavorano, pagano l’affitto, fanno la spesa, litigano su ki deve cucinare, escono con gli amici.
Sono sorridenti, gentili, e soprattutto: nn mi giudicano.
Capiscono la mia perplessità, ma rispettano anche quella.
Non vogliono dimostrare nulla, semplicemente parlano.
Quella piccola conversazione si è trasformata in conoscenza.
La conoscenza in amicizia.
E oggi, dopo quasi vent’anni, siamo tre grandi amici.
Ed è cominciato tutto con una domanda per strada.
L’odio è un vestito vecchio
L’odio è come un vestito vecchio: ci si abitua, ma a un certo punto puzza.
Quel giorno ho iniziato a togliermelo di dosso.
Mentre io giudicavo, Guido e Luca vivevano.
Mentre io costruivo muri, loro costruivano la loro vita.
E ho capito che il problema nn erano mai stati loro.
Ero io.
La realtà, nn l’ideologia
Nel 2025 c’è ancora chi dice ke l’omosessualità è “contro natura”.
Eppure è presente in centinaia di specie animali: leoni, cigni, pinguini, giraffe.
Nn ideologia: realtà biologica.
C’è ki dice ke è una “scelta”.
No. Nessuno sceglie di essere etero o omosessuale.
Come nn si sceglie il colore degli occhi.
C’è ki tira fuori la religione.
Ma la religione è stata usata troppe volte per giustificare paure e discriminazioni.
E la paura nn è mai una giustificazione.
Guardarsi allo specchio
L’orientamento sessuale di una persona nn toglie nulla a nessuno.
Due uomini ke si baciano non distruggono la famiglia di nessuno.
Due donne ke crescono un figlio nn minacciano i tuoi diritti.
La libertà di uno nn ruba libertà a un altro.
Se ti senti minacciato, il problema non è ki hai davanti: sei tu.
La tua paura. I tuoi pregiudizi.
Odiando gli omosessuali nn difendi niente.
Mostri solo di essere rimasto fermo in un tempo ke non esiste più.
Io ho odiato. Ma poi ho guardato dentro di me e ho visto la verità: era paura, ignoranza e abitudine.
E da allora respiro meglio.
Un esperimento sociale
Lo so: questo titolo farà arrabbiare molti.
C’è ki commenterà dopo tre righe.
C’è ki insulterà.
E poi ci sarà chi arriverà fino alla fine.
Ki capirà Ke questo è un esperimento sociale.
L’odio verso gli omosessuali nn è un’opinione: è un riflesso condizionato.
Ma si può cambiare.
Serve solo il coraggio di guardarsi allo specchio.
Nel 2025 ki odia ancora è solo fermo.
Il mondo va avanti.
Io oggi nn odio più gli omosessuali.
Odio solo l’ignoranza ke alimenta l’odio.
E credo ke la verità, quella vera, nn urla: spiega.
👁️ © Mirco@77
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