Aveva il tesserino venatorio in tasca.
Non era un fantasma, né uno di quei “bracconieri clandestini” ke i cacciatori amano additare x ripulirsi l’immagine. No.
Era uno di loro. Ufficialmente. Autorizzato a girare armato.
E ha ammazzato due ibis eremita, una delle specie più rare d’Europa, reintrodotta con progetti costati anni di lavoro e milioni di euro pubblici.
Poi, tanto x completare la schifezza, ha staccato i trasmettitori satellitari dai corpi.
Altro ke “colpo accidentale”.
E adesso spiegatemelo voi, cari signori della doppietta, ke da anni ripetete il mantra “noi siamo i primi ambientalisti”, “amiamo la natura più di voi animalisti”, “la caccia è ecosostenibile”.
Dove sta tutto sto amore, quando uno col vostro stesso tesserino fa fuori due animali simbolo della rinascita ambientale?
Dove sta la “passione per l’ambiente”, quando la prima reazione nn è condannare ma trovare scuse?
Se siete davvero diversi da questi soggetti, è ora di dimostrarlo.
Niente più “ma”. Niente più silenzi.
Perché se state zitti, se vi tappate il naso per difendere la “categoria”, allora siete complici.
Un ibis eremita nn è solo un uccello: è un pezzo di biodiversità europea.
È ricerca, è scienza, è speranza.
E uno con il tesserino venatorio lo ha abbattuto come niente.
Ora basta:
– Revoca a vita della licenza x chi commette questi reati.
– Confisca definitiva di ogni arma.
– Controlli serrati su chi gira armato in nome dello “sport”.
L’amore per la natura nn si misura con le frasi fatte… ma con i fatti.
E i fatti oggi dicono ke un “cacciatore abilitato” ha fatto ciò ke un bracconiere fa.
E allora la differenza dov’è?
👁️ © Mirco@77
Aggiungi commento
Commenti