“IL TUO CANE NON È UN BAMBINO, SMETTILA DI TRATTARLO COME TALE”

Pubblicato il 25 ottobre 2025 alle ore 17:08

L’alimentazione del cane nn è un gesto d’amore, è un dovere.Se pensi ke basti buttare 300 grammi di crocchette nella ciotola ogni giorno e sentirti un bravo padrone… stai facendo una grossa cazzata.Perché il cane nn è un robot, nn è un peluche e, soprattutto, nn è un bambino travestito da cane.È un animale con un istinto antico, ke la domesticazione ha seppellito sotto strati di comodità umane, ma nn ha mai cancellato del tutto. E quell’istinto, prima o poi, viene fuori. Sempre.

NEL CANE L’“ANORESSIA” COME LA INTENDIAMO NOI NON ESISTE

Facciamo chiarezza: in medicina veterinaria il termine “anoressia” indica perdita dell’appetito, spesso segno clinico di una patologia. Nn è “anoressia nervosa” come nell’essere umano. Il cane nn “decide” di non mangiare x motivi psicologici astratti. Se sta bene e nn mangia, spesso vuol dire ke ha già soddisfatto il suo fabbisogno, oppure ke le nostre abitudini di alimentazione fanno semplicemente schifo.

Il cane discende dal lupo. E il lupo nn mangia a orari fissi con ciotola sempre piena. Mangia quando serve, quando la fame è vera, quando l’energia va reintegrata.Quell’istinto biologico è ancora lì, sotto la patina del divano e della copertina con le zampette.

LA SCIENZA LO DICE CHIARO

I fabbisogni energetici di un cane cambiano ogni giorno. Età, stagione, movimento, stato ormonale e condizione corporea sono variabili fondamentali.Gli standard nutrizionali internazionali — FEDIAF e AAFCO — forniscono linee guida per comporre una dieta bilanciata, ma nn sono vangelo: vanno interpretati in base al singolo soggetto.

Studi epidemiologici come quello condotto dal Dog Aging Project (oltre 10.000 cani) mostrano ke i cani alimentati una sola volta al giorno avevano migliori indici di salute cognitiva e fisica rispetto a quelli alimentati più volte.Nn è una regola universale, ma una prova ke la frequenza e la quantità devono adattarsi, nn essere standardizzate a vita.

ATTIVITÀ = ENERGIA = CIBO

La logica è semplice: se oggi il cane ha corso per 20 km, la stessa dose ke dai quando russa da tre giorni sul divano è sbagliata.Eppure molti padroni guardano la tabella stampata sulla busta delle crocchette come fosse la Bibbia. “300 g al giorno”, scrivono.Ma quel numero è un range indicativo, nn un ordine divino.

In estate il fabbisogno può calare, in inverno aumentare. Un cane attivo brucia di più, uno sedentario di meno. È biologia di base. E ignorarla, significa alimentare noi stessi, nn il cane.

LA CIOTOLA SEMPRE PIENA È UNA STRONZATA

Uno degli errori più diffusi è lasciare la ciotola piena tutto il giorno.Risultato:– cane ke spilucca qua e là senza mai fare un pasto vero,– padrone convinto ke “nn mangia”,– metabolismo incasinato e rischio obesità alle stelle.

Le linee guida della American Animal Hospital Association e della Cornell University College of Veterinary Medicine raccomandano pasti porzionati e programmati, proprio x evitare questi problemi.Il free-feeding aumenta il rischio di sovrappeso e peggiora la percezione della sazietà.

Il cane va alimentato una o massimo due volte al giorno, con la ciotola a disposizione per pochi minuti. Se nn mangia, la si toglie.Nn si raddoppia la dose dopo, nn si implora, nn si fa teatro.

QUANDO “NON MANGIA” VA CAPITO, NON PANICATO

Quando un cane rifiuta il cibo per qualche ora o un giorno, spesso sta semplicemente seguendo il suo istinto. In natura, i carnivori nn mangiano sempre.Certo: se il digiuno dura più di 48–72 ore o compaiono altri sintomi (vomito, apatia, dolore), serve il veterinario. Ma nella stragrande maggioranza dei casi, il “non mangia” ke vedo ogni giorno nn è malattia. È istinto biologico ke cozza contro la nostra ansia da ciotola.

E a forza di umanizzarli, li facciamo ammalare di problemi ke prima nn avevano.

UMANIZZARE È LA NUOVA FORMA DI MALTRATTAMENTO

Sì, l’ho detto e lo ripeto: oggi la forma + pericolosa di maltrattamento nn è la catena al collo.È umanizzare il cane fino a farlo diventare un surrogato dei nostri vuoti.Cappottini, biscotti “gourmet”, ciotola sempre piena, “pappa preferita”, piatti alternati per “invogliarlo”.No. Il cane nn ha bisogno di tutto questo. Ha bisogno di vivere da cane.

Un cane felice nn è quello vestito come un bambino al bar con il cappuccino. È quello ke corre, annusa, mangia quando serve e dorme quando è sazio.È quello a cui dai ritmo, regole e rispetto. Nn peluches e zucchero.

E quando qualche “cugino improvvisato attivista animalista” mi racconta ke il suo cane “era tanto buono e felice”, io faccio sempre la stessa domanda:“Era davvero felice?”Felice nel suo istinto, nn nel tuo teatrino da padrone perfetto.

CASALINGO, RAW, INDUSTRIALE: QUESTIONE DI COMPETENZA

Molti oggi pensano ke il “naturale” sia sinonimo di “migliore”. Ma la scienza dice altro.Uno studio pubblicato su National Center for Biotechnology Information su quasi 25.000 cani ha evidenziato un rischio maggiore di disturbi gastrointestinali e metabolici nei soggetti alimentati con diete casalinghe o raw non formulate correttamente, rispetto a quelli con diete commerciali bilanciate.

Questo nn significa ke le diete casalinghe o raw siano da demonizzare, ma ke vanno fatte solo con nutrizionisti veterinari competenti, nn con la ricetta trovata su Facebook.

REGOLE BASILARI, ZERO PANICO

Pasti: 1–2 al giorno, sempre agli stessi orari, in ambiente tranquillo.

Dose: segui la forchetta in etichetta, ma adatta in base ad attività, stagione e condizione corporea.

BCS/MCS: controlla regolarmente la forma fisica. Se ingrassa → taglia le calorie del 10%. Se dimagrisce troppo → aumenta gradualmente.

Ciotola: no al free-feeding.

Controllo: se digiuna per più di 72 ore o mostra sintomi → veterinario.

Rispetto: smetti di proiettare su di lui la tua fame emotiva. È un cane, nn te stesso con quattro zampe.

LA CONCLUSIONE (SENZA CAREZZE)

Il cane nn si nutre di tabelline, ma di istinto, stagioni e ritmo naturale.Se lo tratti da cane — con regole, buon senso e rispetto — starà bene.Se continui a umanizzarlo per sentirti un “padrone modello”, sei convinto di fare il bene… ma stai facendo una grandissima cazzata.

© Mirco@77

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